Dal menù di Pasqua...

29 maggio 2012

Ciao amici, sto sbrigando un po' di lavori in università, ma mi prendo 10 minuti per stare con voi. E' da un po' che voglio postarvi una ricetta del menù di Pasqua, che ho messo insieme guardando qua e là suggerimenti di riviste e internet. Quello che mi ha sempre attirato è la confezione del piatto. Io ho usato carne d'agnello, ma potete usare anche il maiale o il vitello, dovete solo farvi preparare il pezzo ad hoc dal macellaio.




CORONA D'AGNELLO CON PATATINE

1 kg di carré d'agnello
2 rametti di rosmarino
2 rametti di salvia
2 foglie d'alloro
1 arancia non trattata
2 spicchi d'aglio
½ bicchiere di vino bianco
700 g di patate novelle
olio, sale, pepe
brodo q.b.

Fatevi preparare il carré d'agnello con le costole spuntate e incise fino alla base ma non separate. Formate poi una corona che legherete con spago da cucina. Disponete in una teglia unta d'olio e coprite le punte delle costole con carta d'alluminio, per evitare che brucino in cottura. Mettete al centro della corona le erbe aromatiche, la scorza d'arancia in parte grattata, in parte a striscioline e l'aglio sbucciato. Salate e pepate, bagnate con il vino e cuocete a 180° per 40 minuti circa. Se necessario bagnate durante la cottura con brodo vegetale. Pulite le patate, cuocetele a vapore per 15 minuti, quindi sistematele in una pirofila in un solo strato, salatele e conditele con olio quindi passatele al forno finché saranno cotte. Trasferite la corona d'agnello sul piatto di portata, bagnate con il sugo e circondate con le patate. Servite ben caldo.



Devo già salutarvi, devo tornare al lavoro e troverò due minuti per leccarmi le ferite: sono usciti i risultati del contest in rosso di CINZIA e VALENTINA e non ho vinto un bel piffero di niente nonostante tutta la mia red passion :(

Ciao carissimi, baciotti!

CUCINA REGIONALE LIGURE: canestrelli

28 maggio 2012

Ciao a tutti, buona settimana. Eccoci alla nostra rubrica di cucina regionale, guidate da BABI e RENATA: oggi ci produrremo nei biscotti!

Ma prima, tantissimi auguri alla nostra cara Babi e cento di questi giorni! I nostri biscotti sono tutti per te!






 
Ecco le proposte:

.... e LIGURIA qui da me.


La Liguria non ha una grande tradizione di biscotti, ma quelli che produciamo sono conosciuti dappertutto. I nostri canestrelli sono diffusi soprattutto nelle zone genovesi e savonesi e si fanno con ricette un po' diverse.

La ricetta di Torriglia, un paese del nostro entroterra, prevede l'uso di farina, burro, uova e zucchero. Ma si fanno anche con farina di mandorle, zucchero, uova e Marsala. La mia ricetta è quella che segue come ho imparato alla mia scuola di cucina CHEF PER CASO.


CANESTRELLI

300 g di farina OO
220 g di burro
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
1 limone non trattato
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale

Impastate la farina, il burro morbido, il sale, la scorza grattata del limone e la vanillina. Quando si è formato un insieme sabbiato unite lo zucchero e i tuorli. Se volete potete anche mettere tutto nel mixer. Quando sarà ben amalgamato rovesciate sulla spianatoia infarinata e stendete con il matterello a 1 cm di spessore. Tagliate con la formina apposita, disponete sulla placca ricoperta di carta forno e cuocete a 180° per 20 minuti.




Tuttavia oggi vi propongo anche due varianti.



I canestrelli al cioccolato si fanno sostituendo 50 g di farina con altrettanto cacao amaro. Per dare un tocco in più ho sostituito la scorza di limone con quella d'arancia e ho aggiunto un cucchiaino di zenzero in polvere.



Quelli bianchi li ho fatti con la ricetta classica a cui ho aggiunto un cucchiaino di peperoncino.





E oggi ho scelto una poesia che si adatta molto a questa primavera che ha tardato tanto ad arrivare.

GIARDINETTI


Semmo da mazzo e tutti i santi giorni
o vento "o spara" raffeghe da matti:
a-o pà da gente e o scrito in sci giornali.
Vixin a 'na ringhea di giardinetti
a s'abbrassa 'na cobbia de galanti.
Me ven da dubità che con l'amò
ghe zeughe pe-a sò parte questo freido.
E quella tortorella de çittae
ch'a zinzann-a l'anello neigro a-o collo
a ranghezza pe 'na sampetta giggia:
gh'é 'na possetta d'aegua lì a dui passi
e a fa de tutto pe poeìse avvixinà.
Ma o vento o a tia inderé, sciatando e ciumme,
comme e feugge che fan ventoele a-o çé
in questa primmaveja maccajà
ch'a no l'à visto a gioia de colori.


Siamo di maggio e tutti i santi giorni/ il vento "spara" raffiche da matti:/ secondo il parere della gente e a quanto si legge sui giornali./ Vicino a una ringhiera dei giardini pubblici/ s'abbraccia una coppia di innamorati./ Mi viene il dubbio che con l'amore/ giochi il suo ruolo questo freddo./ E quella tortorella cittadina/ che tentenna il nero collarino/ zoppica per una zampetta malferma:/ c'è una pozzetta d'acqua lì a due passi/ e fa di tutto per potersi avvicinare./ Ma il vento la respinge, scomponendo le piume,/ come le foglie che fanno mulinelli al cielo/ in questa primavera umida/ che non ha veduto la gioia dei colori.


Posto con la programmazione: oggi ultima lezione :D 
Ci sentiamo presto!

Una ricetta di Montalbano


27 maggio 2012

Ciao a tutti, eccoci arrivati a domenica sera: fine del week end, domani andrò per l'ultima lezione fuori sede a Lavagna, poi avrò concluso le lezioni del semestre e attaccheranno gli esami. Me ne sono stata tranquilla. Ho preso un po' di sole e ieri sera sono stata a teatro a vedere "La huelga de las escobas" di Roxana Aramburu, Patricia Suarez e Monica Ogando. E' la storia dello sciopero delle scope che scoppiò in Argentina nel 1907, quando il governo decise di aumentare l'affitto dei condomini popolari. Le donne di Boca e Barracas scesero in piazza con i loro figli armate di scope appunto; quando fu ucciso un ragazzo di 15 anni lo sciopero fu appoggiato anche da anarchici e socialisti, ma tutto si concluse nel giro di pochi mesi con l'espulsione dal paese di molti scioperanti. Abbastanza bello, soprattutto breve, per fortuna, perché questi spettacoli si svolgono sul palcoscenico del teatro dove è montato anche un anfiteatro di sedie scomodissime per gli spettatori. E ieri sera la mia schiena non voleva sentire ragioni e protestava fortissimo per non potersi appoggiare da nessuna parte :(

Ho anche cucinato un po'. Stasera vi posto una ricetta siciliana che ho preso da un libro carinissimo che mi ha prestato la mia carissima amica Patti, "Nivuro di siccia, le ricette ispirate alle avventure del più astuto commissario siciliano" (a cura di Trenta Editore srl, Milano).


PISCISTOCCU ALLA GHIOTTA

1 kg di stoccafisso
750 g di patate
600 g di pomodori maturi
80 g di olive verdi
40 g di pinoli
40 g di uvetta
30 g di capperi
2 cipolle
2 foglie di alloro
farina
olio, sale

Pulite lo stoccafisso, spellatelo, tagliatelo a pezzi e infarinatelo. Fate rosolare le cipolle tritate in poco olio e quando saranno brasate, unite lo stoccafisso e fatelo dorare. Aggiungete allora i pomodori sbucciati, privati dei semi e tritati, le olive, i capperi, i pinoli e l'uvetta ammorbidita nell'acqua e strizzata. Cuocete per circa 15 minuti. Fate lessare le patate intere in acqua salata, scolatele al dente e tagliatele a fette spesse. Ungete d'olio una pentola di coccio, fate uno strato con le patate, unite lo stoccafisso con il sugo, l'alloro e infornate a 180° per 20-25 minuti.


Pronto per la cottura in forno
e pronto per andar nel piatto!



Mando questa ricetta a BATU' e a MAX per i loro contest.






E ora da voi amici, buona serata e a domani con la ricetta regionale!

Un esperimento non proprio riuscito!

25 maggio 2012

Ciao a tutti, non sapete con quanto desiderio ho aspettato questo venerdì, per staccare finalmente un po' le spine e riposarmi. 

Voglio approfittare della calma per raccontarvi di un esperimento culinario. Quando CINZIA e VALENTINA hanno lanciato la sfida in rosa nel loro contest, io mi sono data da fare con delle tagliatelle nel cui impasto ho messo del concentrato di pomodoro perché venissero fuori rosa. Eccole qui: esperimento riuscito!




Poi mi sono preparata un bel sughetto con totani e gamberi, tutto rosa che era un piacere, quindi ho cotto la pasta, l'ho scolata e ho scoperto che era diventata.... arancione :(
Allora me la sono condita e me la sono mangiata perché per essere buona, lo era davvero. Adesso vi posto la ricetta e per non farla sentire troppo in colpa la mando a PASTICCIONA per il suo contest




TAGLIATELLE IN ROSA CON UN CONTRASTO DI VERDE

per la pasta
150 g di farina 00
50 g di semola di grano duro
2 uova
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro

per il condimento
200 g di totani
100 g di gamberi sgusciati
2 zucchine
1 manciata di pinoli
brodo di pesce
olio EVO
sale allo zenzero

Impastate gli ingredienti per la pasta, fate una palla e fate riposare per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo, preparate le tagliatelle.
Tagliate a bastoncino le zucchine pulite e lavate e fatele saltare in poco olio, fino a renderle croccanti, salate al termine della cottura. Tostate i pinoli in un padellino antiaderente senza condimenti. Mentre la pasta cuoce, fate saltare i totani tagliati a striscioline e i gamberi a tocchetti in qualche cucchiaio di brodo di pesce, quando diventeranno rosa, spruzzate con il sale e spegnete. Basteranno 15 minuti. Quando la pasta sarà cotta, scolatela, quindi buttatela nella padella con i pesci, unite le zucchine e fate saltare qualche minuto. Servite con i pinoli tostati e un giro d'olio crudo.





E' vero che non  può accadere che tutte le ciambelle escano col buco, ma il giorno che ho prodotto questa cosa ero furiosa e ho aspettato un bel po' prima di raccontarvelo e postare comunque. A guardarle però in tutto il loro splendido arancio fanno una gran bella figura: ho fatto pace con le mie tagliatelle, potrei persino arrivare a rifarle :)

Vi lascio anche il riciclo dell'avanzo degli accompagnamenti dei budini di asparagi preparati per l'MTC. Ho farcito le minibrioches con la spuma di ricotta e queste erano subito belle, golosissime e del colore giusto!





Adesso passo con calma da voi, buona serata.

Ancora MTC

24 maggio 2012

Ciao amici, eccomi, ho un po' di tempo da dedicarvi, anche se non potrò fare tardissimo perché domani mi tocca ancora la lezione fuori sede, il 28 però si avvicina, domani sarà la penultima lezione :)

Stasera voglio postarvi la seconda ricetta che ho preparato per l'MTC. E allora prima di tutto devo ringraziare LORI perché con questa sua RICETTA mi ha dato il grande suggerimento di mescolare asparagi e fragole e di usarli anche a crudo.

BUDINO DI ASPARAGI E FRAGOLE CON TARTARE, SPUMA DI RICOTTA E CROSTINI DI PANE

per i budini
500 g di asparagi
100 g di fragole
50 ml di panna
50 ml di crème fraiche
2 uova
30 g di grana grattato
sale
burro per gli stampini

per la tartare
8 punte d'asparago
100 g di fragole
qualche scaglia di grana
qualche foglia di basilico
olio, aceto balsamico, sale

per la spuma di ricotta
100 ml di panna
50 g di ricotta piemontese

per il pane
500 g di farina
300-350 g di acqua
18 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
10 g di sale

Pulite gli asparagi e lessateli in acqua leggermente salata. Scolateli, lasciateli intiepidire e tagliateli in pezzi. Frullateli poi con la panna e la crème fraiche, il grana e le uova; mescolate all'impasto le fragole pulite e tagliate a tocchetti; regolate il sale. Versate negli stampini imburrati e cuocete a bagnomaria in forno a 180° per 30-35 minuti.
Per la tartare, tagliate a fettine sottili le punte d'asparago e a dadini le fragole e condite il tutto con olio, aceto e sale, unite anche il basilico spezzettato.
Montate con le fruste la panna e la ricotta e tenete al fresco.
Per il pane lavorate tutti gli ingredienti nell'impastatrice, poi fate riposare per almeno un'ora. Spezzate l'impasto e date la forma della ciabatta, quindi fate riposare nella teglia rivestita di carta forno ancora per un'ora. Infornate a 220°, ponendo anche una ciotola con dell'acqua nel forno, dopo 2 minuti abbassate a 200° e fate cuocere altri 10-15 minuti.

Assemblate il piatto: sformate il budino e decoratelo con un po' di spuma di ricotta e qualche goccia di balsamico, disponete la tartare con l'aiuto di un coppapasta e cospargete con le scaglie di grana. A piacere decorate con fragole e altra spuma e con le fette di pane leggermente tostato.





Le caratteristiche della sfida ve le ho ricordate la scorsa volta. La ricetta di Francesca per i budini la trovate QUI. L'ho riprodotta uguale, mettendo anche questa volta metà panna e metà crème fraiche e aggiungendo le fragole.La spuma di ricotta, vaporosa, leggera e delicata mi sembrava accompagnasse bene facendo contrasto con la croccantezza della tartare e la ciabattina è un pane così semplice e classico da essere quasi commovente!


E adesso vengo a rispondere a tutti i vostri graditissimi commenti.
Buona serata :D

Una bella festa

23 maggio 2012

Ciao amici, eccomi a un post di resoconto. Intanto ringrazio LARA per questi bei premi che ha voluto darmi.



Adesso devo rispondere a queste domande:

-Qual'è l'ultimo acquisto che hai fatto? Un libro: "The help"
-Quale sarà il tuo must have per la primavera\estate? Un paio di ciabattine
 Birkenstock
-Unghie lunghe o corte? Giuste e curate
-Rossetto o gloss? Gloss
-Stivali o sandali? dipende dalla stagione
-Abbronzatura si o no? sì ma con tanta crema di protezione
-Profumo o acqua profumata? dipende dal momento, mi piacciono entrambi
-Hai già fatto programmi per le vacanze estive? sì, Belgio e Parigi, spero di
 partire
-Occhi o labbra in primo piano? occhi
-Terra o brush? terra
-Palestra o dolce far niente? poca palestra e ma tante camminate
-Shorts o mini? dipende dall'eta', io metto i jeans
-Capelli lisci o ricci? lisci
-Il tuo colore per l'estate? blu
-Giornata al mare o in montagna? mare
-Fondotinta d'estate si o no? mai, in nessuna stagione

Ora dovrei nominare 10 blog, ma sapete che non amo fare questa cosa, il premio è qui per tutti gli amici  e anche per chi non conosco :D

Alla festa dei bimbi del cuginone è andato tutto bene, siamo riusciti a preparare quello che volevamo e gli ospiti sono rimasti contenti e anche un po' stupefatti, il buffet degli antipasti era una gioia per gli occhi oltre che per la gola.  

Vi lascio qualche anteprima.

Il paesaggio di salumi

I fiori di salame

e quelli di tramezzini


Gli small mac

I peperoni ripieni
 
Le caramelle di Mojito e Negroski

Le conchiglie di cipolle

I fagottini di salmone

Le lasagne

La porchetta

Le millefoglie dei cuginetti



Nessuno si è tirato indietro, non ci sono stati troppi avanzi!
L'unica cosa che abbiamo fatto fare è la torta, per il resto abbiamo lavorato come matti, ma ci siamo anche divertiti. Le ricette sono già tutte postate e le trovate nell'elenco del mio SITO. Grazie alla carissima RITA che insegna e suggerisce splendidamente!

Ora vi lascio, ho una lezione da fare. Appena posso (penso domani sera) passo da voi, bacissimi :)

MTC di maggio: la prima ricetta

21 maggio 2012

Ciao amici, eccomi di nuovo, sono avvilita e stanca ed è solo lunedì... per questo scrivo ancora, almeno sto un po' con voi e poi passo a trovarvi. 
Adesso vi lascio una delle due ricette che ho preparato per l'MTC di maggio. Dobbiamo cimentarci in un budino salato, secondo le direttive di FRANCESCA.





Ecco cosa ho prodotto.


BUDINO DI ASPARAGI CON MINIBRIOCHES AL TIMO E ALLA SANTOREGGIA E MAIONESE ALL'ARANCIA

per i budini
500 g di asparagi viola di Albenga
50 ml di panna
50 ml di crème fraiche
2 uova
30 g di grana grattato
sale
burro per gli stampini

per le minibrioches
150 g di farina 00
100 g di farina multicereale
100 ml di latte
50 ml di olio di riso
8 g di lievito di birra
20 g di albume
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
30 g di burro
1 tuorlo
una manciata di foglie di timo e santoreggia

per la maionese
1 uovo
200 ml di olio di semi di girasole
1 arancia
sale all'arancia

Pulite gli asparagi e lessateli in acqua leggermente salata. Scolateli, lasciateli intiepidire e tagliateli in pezzi, tenendo alcune punte per la decorazione. Frullate gli asparagi con la panna e la crème fraiche, il grana e le uova; regolate il sale. Versate negli stampini imburrati e cuocete a bagnomaria in forno a 180° per 30-35 minuti.
Preparate le minibrioches. Impastate nell'impastatrice o a mano le farine, il sale, il lievito sbriciolato, lo zucchero, l'albume, l'olio, aggiungendo a poco a poco il latte tiepido. Lavorate fino ad avere un impasto morbido che ungerete con poco olio e farete lievitare in una ciotola coperto con la pellicola, fino al raddoppio. Ricavate poi 8 palline e fatele riposare ancora 15 minuti. Stendetele in cerchi piccoli sui quali spargerete un po' di erbe tritate e che ungerete con burro sciolto, impilateli e allargate con il matterello fino ad un diametro di 40 cm circa. Tagliate in 16 triangoli e fate i croissant. Spennellate con il tuorlo battuto con poco latte, fate riposare ancora per 1 ora. Quindi disponete sulla placca ricoperta di carta forno e fate cuocere a 200° per 15 minuti circa, fino a che saranno ben dorati.
Preparate la maionese con il mixer, profumatela con 1 cucchiaio di succo d'arancia e servitela con poca scorza d'arancia grattata.







La sfida propone di preparare i budini con alcuni ulteriori paletti e cioè la presenza di un'accompagnamento (salsa, oli o aceti aromatizzati...) e di un "pane" in tutte le possibili varianti (biscotti, sfoglie, frolle...): io ho scelto la maionese all'arancia e le mie già sperimentate minibrioches in una ulteriore variante. La ricetta di Francesca per i budini la trovate QUI. L'ho riprodotta uguale, mettendo solo metà panna e metà crème fraiche, per un po' più di morbidezza. Le foto con tutti i passaggi per fare le minibrioches le trovate QUI.


Adesso passo, buona serata!

CUCINA REGIONALE LIGURE: risotto co-i spaeghi


21 maggio 2012


Ciao cari amici, quello che leggerete sotto è il post già programmato da giovedì sera, perché sapete che mi aspettava un we un po' particolare a casa di mio cugino Andrea. Stasera, domenica, l'ho ripreso per darvi qualche news. E' andato tutto bene, ma non eravamo sereni per niente, i telegiornali per un verso o per l'altro sono bollettini di guerra, e ci siamo ritrovati alla  festa un po' storditi. Mi dispiace per tutto quello che accade, come se non bastasse la situazione politica, ci si mette anche la natura: è davvero difficile sorridere. Mi è capitato di guardare a lungo tutti i bimbi che c'erano e che correvano, giocavano, ridevano felici e come mai oggi me li sono abbracciati e stretti per sentire la vita scorrere forte e prepotente e trarre la fiducia che le cose DOVRANNO migliorare. E allora giro a voi, a tutti, quello stesso abbraccio.


Ciao a tutti, buona settimana. Come ormai sapete in questo momento sto spiegando qualcosa ai miei studenti, ma il mio cuore è sul blog e la mente fa fatica a stare in classe! Questa settimana tocca al riso, leggete cosa abbiamo combinato con questo meraviglioso ingrediente.






.... e LIGURIA qui da me.


In Liguria il riso non è certamente un ingrediente molto usato. Non abbiamo la possibilità di coltivare nemmeno quattro piante messe in croce ;) Tuttavia il risotto con i frutti di mare, con il polpo o le seppie, si trova spesso nei menù dei ristoranti e i risultati, grazie a quello che il mare ci regala, è di tutto rispetto. Ma nel ponente il risotto si fa con le verdure del luogo, asparagi e carciofi, e si sfuma con il Pigato che si produce dalle uve che crescono in strisce di terra rubate alle colline sopra Albenga.  


RISOTTO CO-I SPAEGHI - RISOTTO CON GLI ASPARAGI 

1 kg di asparagi di Albenga
150 ml di vino Pigato
50 g di grana grattato
1 scalogno
350 g di riso Carnaroli
brodo vegetale q.b.
sale, olio

Pulite gli asparagi e lessateli al dente in acqua bollente salata, tenendo fuori le punte. Poi scolateli e tagliateli a tocchetti tenendo da parte qualche punta. Tagliate lo scalogno a fettine sottili e brasatelo con olio e acqua, poi alzate la fiamma, unite il riso e tostatelo. Sfumate con il vino e fate evaporare, quindi portate a cottura unendo il brodo necessario. Verso metà cottura unite gli asparagi a tocchetti. Tenete il risotto all'onda, quindi togliete dal fuoco e unite il grana mescolando bene. Servite decorando con le punte.






Se il risotto vi avanzasse mettetelo in una pirofila appena unta di olio e passatelo al forno dopo averlo cosparso con qualche fiocchetto di burro e una manciata di grana: è una vera bontà.





E adesso la poesia.


Cé de Liguria

Anse de mà, boschetti de mimose
isoe de pin, bordue de lavanda
de viovette, de reuse e giasemin...

Baxi de sò fra giostre de colori
e un çé da no scordà: çé de Liguria.


Cielo di Liguria

Anse di mare, boschetti di mimose/ isole di pini, bordure di lavanda/ di violette, di rose, di gelsomini.../ Baci di sole fra giostre di colori/ e un cielo da non dimenticare: cielo di Liguria.